Dal 2010 la giornata del Primo Marzo rappresenta un momento di riflessione e impegno contro le discriminazioni e lo sfruttamento nei confronti dei migranti. Esistono dei diritti, che valgono per tutti gli esseri umani che non possono essere differenziati o negati sulla base di confini territoriali o di appartenenze etniche, culturali e religiose. La difesa e la tutela di questi diritti è premessa fondamentale nella costruzione di una società capace di riconoscere la dignità e l’autodeterminazione delle persone e il valore del dialogo come elemento fondante dell’evoluzione culturale, civile ed economica. La crisi degli ultimi anni, invece di spingere le istituzioni a ripensare le politiche e la legislazione in materia di immigrazione, nel senso di una maggiore inclusione e disostegno per i deboli, sembra avere indotto immobilismo e ulteriori chiusure. Ciò ha contribuito a accrescere diseguaglianze e disagio e, quindi, la distanza tra le diverse culture e tra i lavoratori che pure contribuiscono, ogni giorno, alla tenuta della nostra economia e del nostro sistema previdenziale.
Ma non è restringendo il riconoscimento dei diritti di cittadinanza e della persona che si promuove una convivenza civile e pacifica. Mentre la paura spinge all’isolamento e mina la coesione sociale, la garanzia dei diritti e il sostegno e la cura delle relazioni sociali costituiscono l’unico strumento attraverso cui realizzare una più soddisfacente qualità della vita per tutti. A partire da queste considerazioni, ichiamiamo ad una riflessione sulle politiche di accoglienza, chiedendo l’istituzione di corridoi umanitari per consentire ai migranti di raggiungere l’Europa senza mettere a repentaglio la vita e senza rivolgersi ai trafficanti di uomini. Chiediamo, inoltre, l’abrogazione del Regolamento di Dublino; la chiusura dei CIE e una riformulazione dell’intero sistema di accoglienza che garantisca il rispetto dei diritti dei richiedenti asilo ed eviti che l’attuazione dei piani di accoglienza si trasformi in un business.
E’ necessario che la politica tenga conto delle trasformazioni in atto nella nostra società sia in termini demografici sia economici, e che riconoscano il valore rappresentato dalla straordinaria mobilità umana che sta caratterizzando la nostra epoca. E’ per questo che, auspichiamo anche una legge che riconosca la cittadinanza per tutti i figli di migranti nati e cresciuti nel nostro Paese.
PROGRAMMA DELL’INIZIATIVA DI SABATO 28 FEBBRAIO 2015
Ore 17.00 Presidio in Piazza Diaz a Lecco (di fronte al municipio) con lettura dell’appello per il primo marzo e interventi
Ore 19.00 Stiamo insieme con piatti e musica dal mondo
Ore 21.00 Film: “LA PRIMA NEVE” di Andrea Segre
PRESSO E CON LA COLLABORAZIONE DI:
Circolo Culturale “Lofficina”-via Gomez 3 Lecco (Maggianico)
CHI SIAMO
“Noi tutti mi gran ti” è un comitato non violento che riunisce persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione ed orientamento politico. Siamo “ITALIANI STRANIERI”…stranieri perchè estranei al clima di razzismo che avvelena l’Italia, immigrati, emigrati, seconde generazioni, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell’intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano. Chiediamo a chiunque si riconosca in un Italia nuova e multiculturale, aperta e solidale di unirsi a noi.
Facebook: comitato noi tutti migranti
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