Il Circolo Arci DinamoCulturale, con il patrocinio del Comune di Lecco – Servizio Giovani presenta la quinta edizione della rassegna
Cinema italiano, oggi + Cinema italiano, ieri
18 maggio – 9 giugno
LA – Laboratorio aperto + Palazzo delle paure
Cinema italiano, oggi
18/05 L’infinita fabbrica del Duomo di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (alla presenza degli autori)
25/05 I ricordi del fiume di Gianluca-Massimiliano De Serio (alla presenza degli autori)
1/06 Omaggio a Virgilio Villoresi (alla presenza di Luca Pacilio)
8/06 Cane caro + Abacuc di Luca Ferri (alla presenza dell’autore)
Ogni sera verrà proiettato un film di VirginiaMori
Cinema italiano, ieri
19/05 Break up di Marco Ferreri (1965/1973)
26/05 La legge della tromba di Augusto Tretti (1962)
2/06 La veritàaaaa di Cesare Zavattini (1982)
9/06 Action di Tinto Brass (1980)
Una rassegna cinematografica, ma fuori dalle sale cinematografiche.
Una festa per il cinema italiano, ma con film che nei cinema sono invisibili.
Un focus su autori e film d’eccellenza nel panorama nostrano, un omaggio a registi e opere innovative per linguaggio, distribuzione, produzione.
Quattro serate, il mercoledì sera, al LA – Laboratorio aperto del Centro sociale di Germanedo, per conoscere lavori acclamati nei festival di tutto il mondo, incontrare i registi vis à vis, fare il punto sul meglio dell’arte cinematografica contemporanea.
Quest’anno, a dialogare con il programma dedicato al presente, un programma rivolto al passato, Cinema italiano, ieri: quattro film, il giovedì sera a Palazzo delle paure, per scoprire gioielli nascosti e opere dimenticate nella storia del nostro cinema.
Cinema italiano, oggi
il mercoledì, alle 21, presso LA – Laboratorio aperto, Centro sociale di Germanedo, via Eremo 28, Lecco. Ingresso gratuito.
Si comincia il 18 maggio con L’infinita fabbrica del Duomo, alla presenza degli autori Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, semplicemente i migliori documentaristi italiani: la storia della Veneranda Fabbrica del Duomo, il processo d’infinito restauro della cattedrale, in una potentissima sinfonia audiovisiva che racconta, soprattutto, il rapporto tra quel che è mortale e quel che è immortale. Presentato in prima mondiale al Festival di Locarno, un documentario industriale e, insieme, un trattatello filosofico, in cui sono le immagini, e i rumori, a parlare. Si prosegue il 25 maggio, con Gianluca e Massimiliano De Serio e il loro I ricordi del fiume, presentato in prima mondiale alla Mostra di Venezia, documentario in cui i due fratelli, artisti che sperimentano tra doc, fictione e videoarte, registrano, per oltre due anni, la vita del campo rom Platz lungo il fiume Stura, facendola finita con apriorismi positivi o negativi, ma restituendoci con preciso e pudico nitore quello che è veramente, un campo rom: un film che fa dell’estetica, della giusta distanza che tiene tra l’occhio e il mondo, il suo principio etico. Esemplare. Il 1° giugno è la volta dell’omaggio a Virgilio Villoresi, eccellenza artigianale dell’animazione italiana, talento surrealista conteso dalle maggiori case pubblicitarie, autore di videoclip musicali e spot per case di moda, genio a cui i committenti concedono carta bianca. A presentare la serata, un fine studioso del lavoro di Virgilio, Luca Pacilio (autore di Il videoclip nell’era di YouTube). Infine, l’8 giugno, Luca Ferri – autore di un cinema unico, apocalittico e dadaista, catastrofico e provocatorio, capace di interrompere i comodi rapporti instaurati tra opera e spettatore nel corso di un secolo, e rifondarli secondo patti decisamente differenti – presenta Cane caro e Abacuc, cronache dalla fine del mondo, viaggi tra le rovine della cultura occidentale, e principi di un nuovo sentimento, residuale, e fortissimo.
Ad accompagnare la rassegna, ogni sera, un lavoro di Virginia Mori, animatrice italiana, creatrice di sogni, raffinata illustratrice di un surrealismo delicato, sospeso, inquietante.
Cinema italiano, ieri
il giovedì, alle 21, presso Palazzo delle paure, piazza XX settembre 22, Lecco. Ingresso gratuito.
Quattro film del passato, per riscoprire sguardi eccentrici, possibili linee di fuga, autori dimenticati o misinterpretati, un cinema acido e satirico, surrealista e polemico, fieramente contro. Si comincia il 19 maggio con la versione estesa di L’uomo dei cinque palloni di Marco Ferreri, ovvero Break up, storia di un industriale del cioccolato ossessionato da un palloncino pubblicitario: quanto è possibile gonfiarlo prima che si rompa? Un film maledetto, drasticamente tagliato al tempo dal produttore Carlo Ponti e ridotto a episodio del collettivo Oggi, domani, dopodomani. Un ritratto corrosivo sulla società dei consumi, un paradosso ficcante con protagonista Marcello Mastroianni, diretto da uno dei massimi autori della modernità cinematografica italiana: Marco Ferreri. Il 26 maggio è la volte di La legge della tromba di Augusto Tretti, regista dimenticato, fuori-giro (anche se ammirato da Fellini, Moravia, Zurlini), con le sue immagini di realismo ironico e il sonoro brechtiano, gioco irresistibile di un cinema comico che è recita amatoriale e sfregio parodico, storia di miserie in cui al posto di Charlot c’è una cuoca vera en travesti: “un atto di meditata ripulsa dei modi del cinema corrente, fondato sul divismo, la bassa letteratura, i falsi problemi” (Ennio Flaiano). Il 2 giugno tocca a La veritàaaa, unico film da regista di Cesare Zavattini, padre e teorico del neorealismo italiano, anche interprete principale di questa delirante utopia, satira scomposta e geniale sulla televisione, elogio della follia anticonformista, racconto fanciullesco sulla ricerca della pace nel mondo: un film-manicomio, uguale a nient’altro, in cui è messa alla prova la rivoluzionaria idea zavattiniana, ovvero quella di un cinema prodotto dal basso, a misura d’ogni uomo. Infine il 9 giugno Action di Tinto Brass, film angolare che separa, nella carriera del regista, i film d’impegno sociale e quelli strettamente (e pateticamente) erotici, dopo la catastrofe di Io, Caligola: opera di cinema e anarchia, mix tra linguaggio nouvelle vague e farsa rancorosa, un La grande bellezza ante-litteram, smontaggio triviale della retorica della società dello spettacolo e sberleffo risentito al velleitarismo delle élite culturali, con protagonista un attore ridotto (come capiterà al cinema di Brass stesso) alla mercificazione ultima, quella sessuale.
Cinema italiano, oggi e Cinema italiano, ieri sono eventi del Circolo Arci DinamoCulturale
Presidente: Andrea Panizza
Direzione e selezione dei film: Giulio Sangiorgio
Direttrice organizzativa: Elisabetta Sainaghi
Si ringraziano: Massimo D’Anolfi, Martina Parenti, Gianluca e Massimiliano De Serio, Virgilio Villoresi, Luca Pacilio, Luca Ferri, Virginia Mori, Massimo Ferrari, Luca Pedrazzoli, Franco Lozza, Bruna Dighera, Alberto Valtellina, Lab80, Roberto della Torre, Cineteca Nazionale, Cineteca Italiana.
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