Dal 6 al 9 giugno ad Ancona la sedicesima edizione della Biennale dei giovani artisti del mediterraneo.
Finalmente ci siamo! Dopo un lungo percorso di preparazione e di selezione, si svolgerà ad Ancona dal 6 al 9 giugno (l’esposizione sarà visitabile fino al 7 luglio) la sedicesima edizione della Biennale dei giovani artisti del mediterraneo. Oltre 220 giovani artisti esporranno le loro opere e si incontreranno durante il fitto programma di iniziative previste nella Mole Vanvitelliana e altri luoghi della città.
La rete della biennale del Mediterraneo (BJCEM) composta da 61 tra enti e organizzazioni di 20 Paesi nasce nel 2001 dopo un percorso ricco e partecipato.
Sono passati ormai molti anni dall’inizio degli anni ottanta quando un gruppo di giovani dirigenti delle associazioni, provenienti da molte parti d’Italia, decidevano di investire nell’idea della creatività giovanile come una vera e propria risorsa e non come una pura forma di intrattenimento in attesa della maturità dell’età adulta, considerando, al contrario, l’espressività dei giovani artisti una modalità che permettesse loro di esprimere se stessi e la loro visione della realtà, un mezzo che individuasse alternative professionali per una generazione che non si ritrovava negli impieghi tradizionali ma soprattutto la possibilità di ingaggiare una battaglia politica per la propria realizzazione.
Dalla fine del 1984, quando Tendencias, il prologo della Biennale, ha aperto la stagione dei giovani artisti, l’Arci ha sempre spinto sull’acceleratore per incoraggiare le opportunità per i giovani artisti dell’area mediterranea: tra le molte iniziative ricordiamo Rotte mediterranee (1990), un evento parallelo alla Biennale di Marsiglia che portò giovani da tutto il Mediterraneo a Tipasa in Algeria, una città desiderosa di dialogo e di cooperazione; come anche l’esperienza di Sei workshop a Sarajevo (1998), quando giovani di tutto il mondo furono chiamati ad organizzare un grande evento culturale per la prima volta a tre anni dalla fine della guerra in Bosnia e dell’assedio della città.
La Biennale ha dato vita ad un percorso creativo che si è sviluppato in più di vent’anni attraverso le edizioni di Barcellona 1985, Salonicco 1986, Barcellona 1987, Bologna 1988, Marsiglia 1990, Valencia 1992, Lisbona 1994, Torino 1997, Roma 1999, Sarajevo 2001, Atene 2003, Napoli 2005, Puglia 2008, Skopje 2009, Salonicco-Roma 2011.
Con Errors Allowed – gli Errori sono Ammessi, il concetto alla base di Mediterranea 16, la squadra di giovani curatori composta da Charlotte Bank, Alessandro Castiglioni, Nadira Laggoune, Delphine Leccas, Slobodne Veze/Loose Associations (Nataša Bodrožić, Ivana Meštrov), Marco Trulli e Claudio Zecchi, vuole promuovere una riflessione critica sui tradizionali ‘regimi di informazione’ e sistemi di conoscenza e di formazione, mettendo in discussione la loro istituzionalizzazione verticale.
Il team ha lavorato anche sulla ricerca di quei percorsi – qualche volta collettivi ma più spesso guidati da individui – di auto-educazione e apprendimento informale che oggi stanno caratterizzando le esperienze più originali e più significative di produzione di conoscenza, che dall’arte raggiungono qualsiasi aspetto della socialità.
Un esperimento significativo che intercetta le tensioni civili e culturali dei movimenti della Primavera Araba e, in generale, del cambiamento di prospettiva del futuro sviluppo dell’area mediterranea e non solo.
info: www.mediterraneabiennial.org
ArciReport, 4 giugno 2013
Comments are closed.