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Obiettivi sul lavoro, c’è tempo fino al 30 gennaio per partecipare al concorso per audiovisivi

admin gennaio 13, 2014 campagne

di Greta Barbolini presidente Ucca

 Che il lavoro rappresenti in assoluto l’emergenza di questo nostro malandato paese è un topos retorico ricorrente.
In particolare sono le giovani generazioni a rappresentare la categoria letteralmente emarginata dall’esperienza esistenziale di essere e sentirsi cittadini a pieno titolo attraverso l’esercizio del lavoro. In questo drammatico quadro, i lavoratori e le lavoratrici nel campo della cultura, della conoscenza, dello spettacolo, della creatività sono tra i più soli, tra i più invisibili a livello sociale. Perché se chiude una fabbrica o un servizio pubblico giustamente si mobilita una reazione collettiva, ma se chiude i battenti un teatro, se si interrompono corsi di studio universitari, se chiude una galleria d’arte o una redazione giornalistica raramente si determina un’analoga mobilitazione. C’è un unanime consenso sul fatto che la cultura, la ricerca dovrebbero essere uno dei principali motori della ripresa. Soprattutto per un Paese come il nostro dove cultura, creatività e conoscenza ne definiscono un tratto identitario riconosciuto in tutto il mondo e potrebbero essere una leva importante per determinare buona economia. Eppure questo mondo non conta. Perlomeno non abbastanza.
È vero che per la prima volta da diversi anni le risorse per la cultura non sono state tagliate. Eppure, nonostante questo, invertire la tendenza per cui la cultura è la Cenerentola di tutte le politiche non sarà facile. Il nostro Paese non riuscirà mai a fare della cultura intesa in senso lato il motore dello sviluppo senza un vero riconoscimento e una larga riconoscibilità sociale di coloro che sono stati rinominati operai intellettuali. Perché, solo per fare un paio di esempi, i musei vivono anche grazie al lavoro di archeologi il cui compenso può essere di quattro euro lordi all’ora, come è stato denunciato qualche mese fa. Perché l’editoria opera anche grazie al lavoro di traduttori, che, a cartella, sono arrivati a non percepire più di 3,50 euro. Perché c’è un largo numero di operatori culturali impiegati nel terzo settore che a causa dei tagli alle politiche di welfare locale è costretto a operare al limite della tollerabilità. Tutti casi in cui la dignità delle persone e il valore sociale del lavoro non sono riconosciuti. Parte da qui l’idea di dare vita ad concorso per audiovisivi Obiettivi sul lavoro, storie dal mondo della conoscenza. Dall’urgenza di dare voce e visibilità alle tante storie di chi lavora in questo comparto, per permettere a noi, all’opinione pubblica, di capire cosa significhi provare ad impegnarsi in un settore che oggi, ai tempi della crisi, viene considerato poco importante. Il cinema ha la straordinaria potenza di fare vedere, produce emozioni, pensieri e consapevolezze. Con Obiettivi sul lavoro vorremmo comporre un affresco multiforme che tenga insieme storie di ordinaria resistenza di tante persone impegnate nella scuola, nell’università, nella ricerca, nel mondo dello spettacolo, delle arti e della creatività in tutte le sue espressioni. Storie di un lavoro spesso mortificato perché considerato inutile.
Un lavoro precario, frammentato e poco tutelato, che coinvolge tanti giovani che pure in più di un caso hanno dimostrato buone capacità di avviare processi di cambiamento e innovazione creando nuove forme di lavoro e impresa. Il concorso Obiettivi sul lavoro, storie dal mondo della conoscenza è promosso da Ucca, Flc-Cgil, Arci, Slc-Cgil con la collaborazione e il contributo della Fondazione Unipolis. Il bando e tutte le informazioni su www.obiettivisullavoro.it

 

Il concorso è promosso da Ucca, Flc-Cgil, Arci, con la partecipazione e il contributo di Fondazione Unipolis. In collaborazione con Cgil, Slc-Cgil; con il sostegno della Direzione generale per il cinema MiBact e della Regione Lazio. Aderiscono: Università Roma Tre – Facoltà di Scienze della Formazione – Laboratorio Storia del Lavoro; Università di Cagliari – Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio; Doc/it

OBIETTIVI SUL LAVORO 2014
Raccontare le storie dei lavoratori precari impiegati nel campo della cultura e della conoscenza in questi anni di crisi economica: questo il proposito dell’edizione 2013 del concorso per audiovisivi Obiettivi sul Lavoro, a cui dal 28 novembre ci si può iscrivere.

I promotori del concorso, nato nel 2005, quest’anno hanno deciso di dedicare il contest a uno dei comparti più colpiti dai tagli e dalla crisi economica. La scuola e la formazione, l’università e la ricerca, l’industria dello spettacolo e dell’intrattenimento, gli enti e le associazioni di promozione culturale, raccontati attraverso le storie di ordinaria resistenza delle tante persone che faticosamente e spesso con scarsità di risorse si adoperano per promuovere cultura e conoscenza nel nostro paese. Un lavoro spesso mortificato perché considerato improduttivo; un lavoro precario, frammentato e poco tutelato, che coinvolge tanti giovani.

La richiesta di ammissione al Bando deve pervenire entro il 30 gennaio 2014. La scheda di iscrizione va scaricata dai siti: www.obiettivisullavoro.it; www.ucca.it; www.flcgil.it; www.fondazioneunipolis.org

Dopo averla compilata in ogni sua parte va inviata per posta a Ucca, Via dei Monti di Pietralata 16, 00157 Roma, oppure via mail all’indirizzo obiettivisullavoro@ucca.it. Insieme alla scheda di iscrizione va inviata l’opera che si intende far concorrere in formato elettronico tramite we.transfer.com all’indirizzo obiettivisullavoro@ucca.it

Possono partecipare film documentari e di finzione realizzati a partire dal 2012, su qualsiasi supporto, della durata massima di 60 minuti, oppure videoclip della durata massima di tre minuti, anch’essi su qualsiasi supporto. Le opere devono essere in lingua italiana (o in versione italiana). Le copie dei film devono essere accompagnate da una scheda tecnica, il riassunto del soggetto, la bio-filmografia del regista, fotografie e/o diapositive del film, la liberatoria. La partecipazione è gratuita.

La giuria del concorso, presieduta dalla regista Costanza Quatriglio, è composta dall’attore Enzo De Caro, il giornalista e scrittore Ermanno Detti, il regista Agostino Ferrente, il giornalista Arcangelo Ferri, la giornalista Gabriella Gallozzi, il responsabile di DOC3 Fabio Mancini, il giornalista Giancarlo Visitilli, l’autore televisivo Aldo Zappalà. La premiazione delle opere vincitrici avverrà il 27 febbraio 2014. Tutte le opere selezionate saranno proiettate nei circoli Arci e Ucca di tutta Italia, nelle sedi delle organizzazioni sindacali che copromuovono o collaborano al concorso, nelle scuole e nelle università.

Obiettivi sul lavoro – Storie dal mondo della conoscenza verrà presentato anche a Torino, il prossimo 28 novembre, in occasione del 31° Torino Film Festival. Alla conferenza stampa, che si terrà alle 15.00 presso la sede dell’ Arci in via Giuseppe Verdi 34, interverranno il direttore del Festival Paolo Virzì; Greta Barbolini, presidente nazionale Ucca; Massimo Cestaro, segretario generale Slc – Cgil; Valter Dondi, Direttore Fondazione Unipolis; Maurizio Lembo, Segretario nazionale Flc – Cgil; Ugo Zamburru, Presidente Arci Torino.

Il concorso è promosso da Ucca, Flc-Cgil, Arci, con la partecipazione e il contributo di Fondazione Unipolis. In collaborazione con Cgil, Slc-Cgil; con il sostegno della Direzione generale per il cinema MiBact e della Regione Lazio. Aderiscono: Università Roma Tre – Facoltà di Scienze della Formazione – Laboratorio Storia del Lavoro; Università di Cagliari – Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio; Doc/it

www.obiettivisullavoro.it

ArciReport, 26 novembre 2013

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