Riflessioni di viaggio
di Alessandro Cobianchi, Coordinatore Carovana Internazionale Antimafie
La Carovana (oramai Internazionale) Antimafie è giunta al suo primo giro di boa. Partita il 7 aprile da Roma, si chiuderà a ottobre con la ‘coda’ italiana, poi la partenza per il suo lungo viaggio europeo.
Quest’anno compie 20 anni, un traguardo importante, di cui siamo grati ai fondatori di Arci Sicilia e a Rita Borsellino, primi pionieri di un viaggio denso di storie, di persone, di temi. Come quasi tutti i ventenni ha molto brio ma anche qualche distrazione. L’edizione 2014 è sicuramente ‘distratta’ dai congressi (Arci, Cgil e Uil) ma anche dalle elezioni amministrative ed europee. Nonostante le perplessità, è comunque iniziato il cammino contro la tratta degli esseri umani.
I nuovi schiavi è infatti il tema prescelto dalla cabina di regia per parlare di quel milione di persone che in Europa vive una condizione di lavori forzati. La Carovana intende affrontare con la forza della partecipazione la questione della debolezza dei diritti dei migranti ma anche dei lavoratori indigeni. Uno degli argomenti dei carovanieri, nei tanti incontri con gli studenti, è proprio la riflessione che, l’asticella dei diritti, a furia di abbassarla per qualcuno, si abbassa per tutti. Argomento in fondo un po’ cinico perché ci sarebbe da lottare anche quando i diritti diminuiscono per pochi o per uno solo.
La riflessione va ripresa ma il dato certo è che la forbice fra coloro che sfruttano e coloro che sono sfruttati si fa sempre più larga. Basta leggere i dati sulla ricchezza in Italia per comprendere meglio la diseguaglianza nel nostro Paese. Ben presto le tracce rivelano sui territori una realtà ancor più amara.
Il viaggio inizia la mattina del 7 aprile, siamo in 4 e ci troviamo a fare una tappa imprevista: ci sono i due giovani carovanieri da prendere a Foggia per arrivare poi tutti insieme a Roma dove dobbiamo ritirare i furgoni. Che la Carovana sia una fatica lo si comprende subito, l’auto è strapiena e nessuno di noi riesce a stare comodamente sul sedile, siamo stipati su un cumulo di manifesti, locandine, brochure che, per un miracolo della fisica, sono tutte con noi nell’utilitaria di Piero, prima di essere distribuite su due capienti furgoni.
A Roma, in serata c’è la prima tappa: circolo Arci Fanfulla, si proietta il video I sogni hanno gambe, realizzato da Valorizziamoci, in cui si racconta il viaggio (o parte di esso) dello scorso anno. Le interviste a Rita Borsellino, a Luigi Ciotti, ai carovanieri, agli amministratori locali, alla gente dell’Arci e dei sindacati, sono un formidabile sunto di ciò che rappresenta, o meglio, di ciò che è Carovana.
La rilassante atmosfera del Fanfulla finisce ben presto, il giorno dopo c’è la strada: Pescara, Vasto (Abruzzo) e Casacalenda (Molise). Siamo contenti di essere a Pescara dove ci accoglie l’Arci territoriale e un caldo quasi estivo. Erano anni che non si passava da questa città e la scelta della piazza è motivo di orgoglio. Bisognerà tornarci. A Vasto, con la calorosa ospitalità di Arci, Libera e della Consulta giovanile, c’è il primo confronto con le scuole. I carovanieri si sbilanciano subito proponendo agli studenti dell’artistico di realizzare la mostra dell’edizione 2015.
La Carovana è questo: nuovi compagni di viaggio. Piove tanto a Vasto ma ci scaldiamo con il caffè del circolo Arci Mondo Alegre, presidio e anche bottega del commercio equo e solidale. Si parla delle lotte ambientaliste che tanto interessano il nostro Adriatico. La mente collega, chissà perché (?), lo scempio delle trivellazioni delle aziende petrolifere nel mare Adriatico con lo spettacolo di morte che questo mare rappresenta, con i barconi che affondano a poche miglia dalle nostre coste. Come se altre trivelle scavassero imperterrite nelle coscienze indifferenti dei governanti, incapaci di rendere il Mediterraneo quel ‘mare di prossimità’ invocato da Izzo. Ancora scuole con Libera in provincia di Campobasso.
Unico neo delle giornate: fa freddo e piove. Scopriremo poi che, a viaggiare in questo mese di aprile, di pioggia se ne prenderà tanta.
A Conversano c’è la prima tappa-enclave in Puglia. Il vicario della Cattedrale ci propone che a chiudere la Via Crucis siano i furgoni di Carovana. In ogni Stazione si leggono brani di Papa Francesco accompagnati da parole di Paolo Borsellino, di Caponnetto, di Calamandrei. Da laico, confesso, è stato emozionante, soprattutto quando dal palco Don Felice ha elencato i mali delle nostre città, condannando l’indifferenza e l’omertà. La Carovana riposa per qualche giorno, poi riparte: Lamezia, Crotone e Reggio Calabria.
Nelle tre tappe si parla di corruzione e di impresa. A Crotone si scopre la straordinaria rete cittadina, grazie anche al lavoro dell’Arci, di Libera e dell’allora Social Forum, figlio di un’epoca in cui si credeva che a Genova avremmo trovato le parole al posto delle botte. Le botte di Genova fanno male ancor oggi perché è innegabile che abbiano rallentato le lotte per i diritti, intimorito molti, i più fragili. Non sono intimoriti ma sfiduciati sì, quelli della cooperativa Rom 1995, nata a Reggio per smaltire rifiuti ingombranti e pregiudizi, osteggiata nei fatti dall’Amministrazione Scopelliti, lo stesso che ha subito una condanna a 6 anni di reclusione.
La Giunta di allora ha avuto il tempo di paralizzare gli appalti di questa straordinaria esperienza, operante in un bene confiscato, unica ‘isola ecologica’ della città. L’Arci ha invitato il procuratore Cafiero De Raho: un intervento illuminante per la lettura della situazione reggina e per aver sottolineato la necessità di saldare Istituzioni e associazioni. In serata, con Libera apprezziamo la cena della legalità ma siamo anche amareggiati dalle notizie che riguardano Tiberio Bentivoglio, che da anni resiste alla ‘ndrangheta e ne subisce continue intimidazioni per il rifiuto di pagare il pizzo. Sulla strada del ritorno i lavori della Salerno-Reggio Calabria ci ricordano quanto la criminalità organizzata sia, in ogni ambito dell’economia, un enorme fattore di degrado. Torniamo in Puglia per un viaggio che si incrocerà con la tappa campana. Parlare di nuovi schiavi in queste due regioni è un obbligo. Ma, ahimè, le righe a disposizione son terminate, mi toccherà chiedere ospitalità anche nel prossimo numero.
In Italia la Carovana è organizzata da Arci, Libera, Avviso Pubblico con Cgil, Cisl e Uil e con la Ligue de l’Enseignement, organizzazione francese che si batte per una educazione pubblica e laica.
Partner del progetto europeo Cartt sono Arci, Libera, Ligue de l’Enseignement, Parada (Romania) e Inizjmed (Malta).
I diari del viaggio, corredati di foto e video, sono pubblicati sul sito www.carovanaantimafie.eu
e sulla pagina fb Carovana Internazionale Antimafie
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