Dal 9 al 12 luglio la ventesima edizione del Meeting Internazionale Antirazzista
di Simone Ferretti, Arci Toscana
Mediterraneo, spazio eternamente in divenire. Mai unità etnica, né linguistica, religiosa, politica, o storica. Ma luogo di intreccio di culture, emozioni, conflitti e sfide. Oggi come ieri.
Oggi, però, quella natura di spazio aperto e plurale rischia di svanire.
Dal 1988, ha rappresentato il sepolcro per 19.720 persone. Le immagini del naufragio del 3 ottobre scorso a largo di Lampedusa generano ancora rabbia e orrore. Dal gennaio 2014, sono oltre 170 le persone morte in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa, a largo di Grecia, Libia, Italia e in acque internazionali.
Nonostante tutto questo, nonostante Frontex e i respingimenti, le persone che decidono di lasciare le sponde Sud del Mediterraneo continuano ad aumentare, consapevoli di rischiare la loro vita.
Noi siamo impegnati a restituire al Mediterraneo la sua originaria e storica vocazione. Sappiamo che questo compito è in capo innanzitutto all’Italia.
Il nostro è il paese mediterraneo per eccellenza. Eppure oggi non siamo incapaci di accogliere, abbiamo ritirato i ponti naturali che nel corso dei secoli avevamo costruito. Al tempo stesso, tutti gli attori dell’area, assieme a noi, sono chiamati a interrogarsi sulla transizione, a mettere al centro delle loro azioni e riflessioni l’idea di cittadinanza e ad operare una scelta. Continuare a chiudersi nella rivendicazione di una realtà nazionale, fondata sulle tradizioni culturali, soprattutto religiose, e politiche di ognuno. Oppure costruire una nuova idea di cittadinanza, fondata sull’eguaglianza sociale e sulla diversità e parità delle culture, presenti e riconosciute anche entro i confini nazionali.
Crediamo che nel primo caso significa ribadire l’appartenenza al proprio territorio e perpetuare conflitti per preservarne l’autenticità, escludendo tutti coloro che di quel territorio non fanno parte.
Nel secondo caso significa ri-cominciare a pensare al bacino del Mediterraneo come nuovo spazio pubblico da costruire nella diversità dei punti di vista, delle storie e delle culture di ciascun paese, e nel riconoscimento di un ‘destino comune’ di tutti i popoli dell’area impegnati a realizzarlo e ad assumerlo.
Siamo convinti che l’approccio delle condizionalità, in cui paesi più avanzati imponevano condizioni a quelli meno sviluppati, sia fallito. Abbiamo oggi l’occasione di essere il teatro di una nuova transizione, che sappia affrontare e risolvere le contraddizioni geopolitiche che il nostro tempo ci riserva. Abbiamo l’occasione per riscoprire il senso e la ricchezza di un Abbraccio Mediterraneo.
La nuova edizione del Meeting Internazionale Antirazzista, giunto al traguardo del ventesimo anno, vuole partire proprio da questo abbraccio. Venti anni di impegno nella costruzione di uno spazio comune di dibattito e confronto sul tema dei diritti, venti anni di incontri nella consapevolezza che è dal confronto tra ‘differenti’ che si cresce.
Abbraccio Mediterraneo quindi come incontro e crescita, in uno spazio che sempre più ha l’esigenza di confrontarsi per costruire un vocabolario comune.
Dal 9 al 12 luglio prossimo a Cecina Mare!
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