Pubblichiamo, in questo periodo in cui il dibattito sull’impostazione dei meccanismi elettorali ferve, uno degli ordini del giorno approvati nell’ultimo Congresso Nazionale dell’Arci:
Sulla riforma elettorale
“L’Arci è impegnata da sempre a difendere ed estendere la democrazia, i diritti e le garanzie scritti nella nostra Costituzione, a cambiare la politica per ricostruire la connessione tra partecipazione popolare, rappresentanza e istituzioni.
Su queste basi abbiamo contribuito a costruire lo schieramento sociale che ha promosso il 12 ottobre la grande manifestazione ‘La via maestra’, il cui percorso seguiremo con convinzione.
Per questo crediamo che la nuova legge elettorale votata dalla Camera sia un obbrobrio.
È finalizzata a consegnare chiavi in mano a due soli partiti la rappresentanza e il governo del paese, senza alcun limite o condizione, neanche quelli chiesti a gran voce dalle loro deputate come le cosiddette quote rosa.
È basata su liste bloccate, sbarramento alto, grande premio di maggioranza. Non prevede preferenze.
È una legge che va in direzione contraria al parere della Corte Costituzionale, concentrando il potere nelle mani di chi già ce l’ha, erigendo muri e steccati per proteggersi, escludendo qualsiasi elemento di disturbo – inclusi quelli che arrivano dal loro stesso interno.
Una classe politica alle prese con una gigantesca crisi della rappresentanza non esita a escludere dalla partecipazione democratica sempre più persone, ad alimentare disgusto per la politica e l’astensione, a consegnare sempre più persone all’anti-politica e alle sirene della possibile regressione autoritaria.”
ArciReport, 27 marzo 2014
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