Dal 3 al 5 ottobre cibo, vino, musica e incontri: si comincia con il convegno Quale solidarietà concreta? che si interroga sulla storia, sul presente e sulla società futura. Tema di questo convegno è appunto la solidarietà: in un momento in cui la competitività esasperata contrappone i singoli e disgrega la società, in cui le condizioni di vita risultano sempre più difficili, in cui i diritti che dovrebbero essere universali sono continuamente messi in discussione e i principi di equità sociale sembrano un lontano orpello di società passate, i governi affermano che l’unica possibilità è trovare nuovi mercati, diventare più efficienti, negare diritti e imporre egemonie attraverso guerre e politiche di sfruttamento.
Le cucine del popolo vogliono ripartire dal basso, dalla fantasia e dalla idealità, convinti che si debba sperimentare, trovare strade alternative reali. Infatti, come si legge nella presentazione «Nel nostro piccolo cerchiamo di dare vita ad un cantiere di resistenze e/o opposizioni alimentari capaci di costruire esperienze enogastronomiche autogestite. Per questo abbiamo voluto dedicare il convegno al valore della solidarietà, quella di classe, nel suo svolgimento storico tra lontano passato e futuro più prossimo. Occorre partire dalla storia degli ultimi, del movimento operaio e contadino, fondato sui valori egualitari e solidaristici, per arrivare alle attuali esperienze mutualistiche. Vogliamo dare spazio alle istanze di base per favorire le realtà che oggi rappresentano un’importante punto di partenza per un’alternativa concreta. Forni autogestiti, orti sociali, vere cooperative, casse di mutua resistenza, spazi sociali indipendenti, banche del tempo e gruppi di acquisto.
Ma vogliamo soprattutto sollecitare indicazioni, costruire reti, sperimentare laboratori tra quelle realtà – e sono tante – che si stanno muovendo dal basso, senza profitto, iniziando proprio dalla tavola proletaria, luogo centrale della cucina popolare. Dobbiamo aprire una nuova stagione all’insegna della solidarietà libertaria, muovendo dai bisogni più concreti quali il cibo, la convivialità, la sorellanza e la fratellanza. Dagli ultimi e per gli ultimi. Per questo vi aspettiamo ancora una volta a Massenzatico».
E come sempre durante i tre giorni, punti cibo&vino, libreria, artigianato, prodotti della terra, mostre, performance improvvisate, concerti.
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