«Papà papà, ma davvero potremo fare tutte quelle cose? Ma noi ci andremo? … Io voglio andarci… Mi ci porti vero?»
Incasso queste domande di mia figlia, 9 anni, dopo che ha visto per la prima volta lo spot di Expo in tv. Le rispondo che certo ci andremo, e ci andremo con l’Arci. Ovviamente marketing, retorica da Mulino Bianco, ma oggettivamente efficace. Nonostante tutto questo mi si rafforza la convinzione che la scelta che stiamo facendo sia la più corretta. Apparentemente contraddittoria, complessa per tutti coloro che in questi anni hanno lavorato proprio sui temi che il claim di Expo 2015 mette in campo.
La scelta di gran parte del Terzo Settore italiano di candidarsi a gestire il primo Padiglione della Società Civile nella storia delle Esposizioni Universali rimane l’unico modo per portare la voce di chi la forza da solo non l’avrebbe mai avuta.
Così come la scelta di stare nella coalizione di organizzazioni che promuoveranno l’Expo dei Popoli a giugno, una grande tavola planetaria dove si incontreranno le grandi reti contadine della Terra con i movimenti altermondialisti, associazioni e sindacati per portare la voce dal basso sui grandi temi, a partire dalla sovranità alimentare, con uno straordinario impegno dei nostri dirigenti dei territori e di Arcs.
Expo non sarà solo una grande kermesse, una fiera internazionale, sarà anche società.
Il Comune di Milano sta lavorando a promuovere in quei mesi una Dichiarazione delle Città del Mondo sul tema del cibo. Il Mondo sarà a Milano e in Italia.
L’Arci è anch’essa società, la agiamo e a volte la condizioniamo, lottiamo per i diritti, difendiamo i più fragili, promuoviamo le culture. Questa nostra funzione dobbiamo svolgerla anche dentro l’Expo, inteso sia come periodo, sia come luogo fisico. Però per farlo dobbiamo pedalare. Mancano 100 giorni all’inizio e dobbiamo far capire meglio quali sono le nostre motivazioni e quale la nostra funzione. Dobbiamo coinvolgere i territori, perchè è da lì che porteremo le nostre prassi, le nostre vertenze, le reti di cui facciamo parte.
A Expo saremo fisicamente presenti in Cascina Triulza con un nostro stand. Ci sarà spazio anche per la creatività giovanile considerate una di quelle ‘Energie per la Vita’ della seconda parte del claim Expo.
La Fondazione ha individuato 7 assi tematici che orienteranno il programma culturale della Cascina: consumo consapevole per una produzione e uno sviluppo di qualità; dar voce a chi non ha voce; esprimersi per esserci; protagonismo dei giovani; cittadini custodi dei beni comuni; vivere e convivere nelle comunità locali e globali; insieme per un mondo migliore.
L’Arci ha tanto da dire e da far vedere su questo. Ora serve impegnarsi per poter essere davvero efficaci.
È necessario che ogni nostro regionale si doti di un referente per meglio coordinare questa fase, ed è necessario che chi è interessato alla distribuzione dei biglietti di ingresso contatti subito l’Arci Lombardia alla mail expo2015@arci.it.
Saremo l’Arci per un Expo dei diritti, da difendere, da ottenere, da consolidare. Saremo l’Arci della libertà di pensiero dentro e fuori l’Expo. Saremo l’Arci della denuncia e quella dei fatti concreti.
ArciReport, 22 gennaio 2015
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