Le recente cronaca ha portato alla luce una realtà di sfruttamento del lavoro migrante anche nelle fiiere agricole locali del Nord e della Brianza: caporalato, lavoro nero, nessun riconoscimento della dignità del lavoratore.
Vogliamo parlarne pubblicamente, non possiamo più nascondere ciò che è evidenza, denuncia, grido.
Ma possiamo e dobbiamo anche dire con altrettanta chiarezza che non tutto è uguale: sono cresciute
filiere eque e solidali internazionali e locali, che praticano, dal basso e ai margini, un’ economia di dignità, cambiamento e giustizia. È possibile scegliere, qui e ora, a partire dai nostri acquisiti quotidiani.
Ecco il nostromenù alternativo:
Antipasto alla Rosarno
Introduzione a cura di Micol Dell’Oro, Progetto “C’è Campo”
Risotto al nero (non di seppia)
Roberto Maggioni, Radio Popolare
Ratatouille con contorno di sfruttamento
Ass Casset, CGIL Lecco
Macedonia di frutta locale
Joseph Parolini, Agricoltore locale aderente al Progetto “C’è Campo”
Dolce con cacao dalla Costa d’Avorio
Mirko Marelli, Coop. Sociale Karibuny
Mercoledì 2 dicembre, ore 21
Bevera di Castello Brianza (LC)
Missionari della Consolata, Via Romitaggio 1
Ingresso libero, per ulteriori informazioni:
Associazione “L’isola che c’è”, info@lisolachece.org, 331.6336995
L’appuntamento è Mercoledì 2 dicembre alle ore 21 a Bevera di Castello Brianza (LC).
Organizzano le associazioni C’è Campo, Karibuny e Namastè, con l’adesione di CGIL e Arci Lecco, Circolo Arci La Lo.Co., GAS Osnago e La Stadera, Comitato lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli, Gruppo Mani Tese Bulciago, Circolo Ambiente Ilaria Alpi, Associazione l’Altra Via.
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