Friday 22nd November 2024,
Arci Lecco Sondrio

admin dicembre 21, 2016 Uncategorized

 

In un contesto sociale e culturale sempre più segnato da violenza, disgregazione sociale e perdita dei diritti, l’Arci, la nostra Associazione di Promozione Sociale, pratica quotidianamente all’interno dei suoi Circoli  la dura fatica del confronto, della riflessione, dell’approfondimento, della cittadinanza attiva e dell’elaborazione culturale e creativa collettiva.
Pensiamo che proprio attraverso l’esercizio del confronto democratico consapevole e diffuso sia possibile sconfiggere le diseguaglianze, possibile produrre benessere sociale.

In questo difficile 2016, anche in occasione del Referendum numerosissime sono state le iniziative promosse dalla nostra Associazione, dove hanno sempre prevalso le ragioni del dialogo e l’approfondimento ragionato, consapevole e puntuale, lontani
dal populismo, dal pensiero semplificatorio ed esclusivamente emotivo, contro l’accentuazione dei toni da tifoseria che finisce per svuotare la dimensione democratica e accentrare il potere in poche mani trasformando il confronto delle idee in uno scontro tra alto e basso, tra establishment e popolo.

Nello spirito della pluralità l’Arci vorrà continuare a essere una palestra di esercizio democratico che è proprio delle associazioni, della partecipazione civica e consapevole dei cittadini.

Questo referendum ha posto all’attenzione del Paese molte questioni: i diritti, la partecipazione, la democrazia rappresentativa, il ruolo dei corpi sociali, di singoli cittadine e cittadini, dei giovani.

La verità è che questo voto difende un testo, quello della nostra Costituzione, che è fatto di principi di libertà, di giustizia sociale, di lotta alla disuguaglianza.

Questo risultato referendario, anziché perpetuare le divisioni e le lacerazioni che hanno caratterizzato questi mesi, deve essere invece, l’occasione per riaprire una nuova stagione, che, allargando e non restringendo gli spazi di democrazia partecipativa, ricostruisca quel legame tra la società e la politica della sinistra, che in questi anni si è allentato. Anche rivalutando in chiave positiva il ruolo di intermediazione dei corpi sociali organizzati, oggi alla prova dell’importante riforma del Terzo Settore.

Rivendichiamo infatti la necessità che il paese si interroghi e si spenda soprattutto nella promozione del civismo e della partecipazione e non releghi l’argomento al solo controllo normativo.

Siamo certi che la domanda di partecipazione fin qui espressa con il voto referendario non debba restare inevasa, ma debba essere colta nella sua intera portata. Giovani e periferie si sono nuovamente avvicinati alla politica e non debbono essere lasciati alla conquista delle forze retrive e divisive. Lì si gioca il futuro e la crescita del nostro paese.

Più cultura, più socialità, più partecipazione, più giustizia sociale, più accoglienza e più impegno sono senza dubbio lo spazio da conquistare da parte di tutte e tutti.

Siamo sicuri che l’Italia, anche attraverso la presenza di tante organizzazioni della società civile come la nostra, saprà ritrovare quella forza e quella coesione che la nostra stessa Carta costituzionale ci ha fornito in questi decenni per affrontare prove e avvenimenti gravi e pericolosi.

Forti di queste riflessioni siamo pronti ad affrontare l’anno nuovo in cui continueremo a lavorare sempre di più per per costruire una Società più giusta e più bella.

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