Un venerdì sera spettacolare, all’insegna del fumetto al Circolo Arci La Ferriera di Lecco !! Il 20 Febbario.
Ore 18.30 – Aperitivo con Comic Crossing
Portate i vostri vecchi fumetti e scambiateli come figurine, #celocelomanca!
Ore 21.00 – Il giovane fumettista Paolo Cammello (http://
Ore 21.30 – Presentazione del fumetto inedito di Vincenzo Iannuzzi (Janù) “Il sogno di Bruna”, con la partecipazione dell’autore.
Ore 22.30 – Concerto Zerbet
“Miscelando echi di Tom Waits, Vladimir Vysotskj, Manu Chao, il gruppo valtellinese (Luciano Vola chitarra, banjo e voce, Alberto “Zonca” Ronconi contrabbasso, Gege Sosio organetto diatonico, Claudio Palo batteria, Fabio Rabbiosi mandolino e bouzuki), dà vita ad una musica che utilizza il dialetto per raccontare storie di ubriachi, terreni da coltivare, sogni a colori, lune che appaiono nel cielo con una poetica dei citati autori ma con una diversa personalità musicale.”
– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
IL SOGNO DI BRUNA
(sintesi della trama)
Nella Milano degli anni ’70, un fumettaro bohemien, ingenuo ragazzo-padre facile da fregare, ma come i fiammiferi, solo una volta e a sua figliolina, una piccolina tutta pepe e intraprendenza, aspettano il ritorno della loro Bruna, che viene impedito da un mix tossico fatto di malintesi dormiveglia, guerre non dichiarate, pseudo amici più velenosi di aspidi e compari dalla spranga facile. Svoltandola in tragedia, attraverso storie sublimi e disumane, storie di eroina e di avvoltoi, guardie, ladri e anime sante. In una Milano dalle architetture ottocentesche, dimora antica di una corte decaduta e rattoppata, tutta abbarbicata attorno al Duomo in palazzotti cadenti con il cesso e l’acqua in comune sul ballatoio, da cui si vede sempre la Madonnina. Narrazioni che costruiscono una critica feroce e sghignazzante a certo sinistrume che per distruggersi non ha nemmeno bisogno di avversari, e di avversari feroci che dietro le quinte non esitano a perpetrare un vero e proprio massacro. Strage che i nostri riusciranno pure ad attraversare, ma uscendone a brandelli. Narrazioni però che non disperano, ma che alla fine esaltano quella dimensione, umana e grandiosa, semplice e commovente, “da ringhiera”, in grado comunque di “indicare” la via attraverso cui la vita e il futuro passeranno. Milano “belle époque”, scomparsa, inghiottita dalle colate di cemento della “milano-tutta-da-bere”, insieme ai suoi cortili col selciato e la fontana in mezzo, dove si viveva gomito-a-gomito e dove poteva capitare, sul ballatoio, di dover fare la coda per andare al cesso. Dove i vicini erano di casa. Dimensione umana che prima di perdersi ha però indicato un futuro, che seppur non troppo roseo, promette vita, che può avere il gusto di un gelato alle fragoline di bosco.
Vincenzo Iannuzzi
Comments are closed.