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LECCO – Non è un’iniziativa provocatoria ma un invito alla civiltà e al dialogo quello lanciato ieri da Cgil, Cisl e Uil insieme al comitato “Noi Tutti Migranti” che riunisce tutte le associazioni a favore della multiculturalità nel lecchese.
Insieme hanno inviato una lettera a tutti i novanta sindaci del territorio invitandoli a dare la cittadinanza onoraria italiana ai bambini nati in Italia ma che sono di origine straniera. Ecco che anche a Lecco si fa un passo in avanti verso la proposta di Ius Soli lanciata dal ministro all’Immigrazione Cecile Kyenge.
«L’articolo 3 della Costituzione italiana stabilisce il principio dell’u
guaglianza tra le persone, e impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento. Nei confronti di milioni di persone di origine straniera questo principio è disatteso – spiega Guerrino Donegà della Cgil – Oggi vivono in Italia un milione di minori figli di immigrati. Quasi la metà sono nati in Italia e dunque non hanno mai conosciuto il Paese di origine dei genitori. Hanno abitudini e stili di vita del tutto simili ai coetanei italiani, sono a tutti gli effetti parte integrante della nostra società ma non hanno acquisito la cittadinanza italiana alla nascita perché non è previsto dalla legislazione vigente».
Potranno acquisirla solo al compimento dei 18 anni e prima del compimento dei 19 ma solo a determinate condizioni molto restrittive, e pertanto per un lungo periodo costituiranno un gruppo con diritti limitati e identità sospesa.
Negli ultimi mesi oltre 160 comuni italiani, alcuni anche nel Lecchese, hanno voluto anticipare la riforma della legge sulla cittadinanza stabilendo che tutti i bambini sono cittadini, a prescindere dalla provenienza.
Hanno così conferito simbolicamente la cittadinanza onoraria a tutti i minori nati in Italia da genitori stranieri residenti.
Il Comitato ha inoltre chiesto l’estensione a tutte le amministrazioni della buona prassi già in atto in diversi comuni, che prevede la comunicazione ai minori stranieri al compimento dei 18 anni della opportunità di richiedere entro un anno la cittadinanza italiana.
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