Di seguito, una dichiarazione di Massimo Cortesi Presidente Arci Lombardia.
In Lombardia la giunta Maroni decide di calpestare i diritti smantellando, con una delibera dell’assessore Mantovani, la sentenza della Corte Costituzionale sulla fecondazione eterologa. Le linee guida infatti limitano l’accesso delle coppie a questa pratica, arrivando addirittura a negarla ad altre. In una visione che ci fa essere retrovia nel riconoscimento dei diritti in tutta Europa e di parte del nostro Paese.
Da una parte si costituisce infatti un “diritto di censo” discriminante consentendo l’accesso alla fecondazione solo alle coppie che possono permettersi i costi (circa 3.000 euro) negando la gratuità (come avviene in Emilia Romagna) o un ticket contenuto (ad esempio i 500 euro della Regione Toscana). Dall’altra la si concede solo alle coppie sterili escludendo i portatori di malattie geneticamente trasmissibili, uno degli aspetti più iniqui della Legge 40 aprendo così di nuovo i costosi viaggi della speranza, per poter avere un figlio, verso altri paesi. Viaggi , anche in questo caso, non accessibili a tutti.
L’Arci è a fianco delle oltre 6000 coppie Lombarde che da anni vivono in uno stato di continua discriminazione e di grande sofferenza e continuerà a sostenerle nella loro lotta per avere riconosciuti i propri diritti.
Milano, 12 settembre 2014
.
Comments are closed.