Viviamo in un tempo di grandi tensioni, conflitti e preoccupazioni.
Ogni giorno siamo costretti a fare i conti con problemi complessi ignorati o sottovalutati da lungo tempo. Problemi sociali, economici, ambientali e politici che spesso abbracciano l’intero pianeta, diseguaglianze ed ingiustizie che non trovano un adeguato impegno di coloro che hanno la responsabilità di intervenire.
Il nostro modello di vita e di sviluppo è insostenibile, produce ingiustizie, crisi e guerre.
Ad aggravare la situazione si stanno facendo strada in Europa alcune idee e politiche pericolose che aumentano le paure, accentuano le divisioni, avvelenano i rapporti e allontanano le soluzioni. Idee e politiche che ci fanno male e che dobbiamo contrastare con forza.
Una prima idea pericolosa è quella di chi sostiene che «possiamo fare a meno dell’Europa», che dobbiamo tornare indietro alle monete e alle frontiere nazionali ricostruendo muri e confini.
L’Europa che oggi conosciamo non ci piace ma questo non vuol dire che possiamo buttarla via.
Anziché distruggerla oggi dobbiamo rifare l’Europa realizzando l’originale progetto di pace, giustizia sociale e fratellanza.
In base ad un’altra idea pericolosa alcuni affermano che «dobbiamo impedire a chi cerca rifugio nel nostro continente di arrivare da noi». È l’idea che l’Europa possa fare a meno degli altri. Le istituzioni hanno la responsabilità di proteggere chi è in pericolo e assicurare il rispetto della legalità sancita dal diritto internazionale dei diritti umani. Altri ancora sostengono che «la solidarietà è un lusso che non ci possiamo più permettere!».
Questa idea ci sta avvelenando l’aria che respiriamo rendendoci ogni giorno più soli, più poveri e impauriti.
In questo contesto di egoismi e di chiusure si insinua un’ulteriore idea distruttiva in base alla quale «la guerra è inevitabile» e dunque dobbiamo essere pronti a farla tutte le volte che è necessario.
Al contrario noi sappiamo che la guerra non è solo disumana ma illegale, che va fermata, che le alternative esistono e noi le vogliamo promuovere con azioni quotidiane, nonviolente, di educazione, di accoglienza e inclusione, di solidarietà e cooperazione, di dialogo e di riconciliazione, di rispetto delle diversità e di convivenza, di economia solidale e lavoro dignitoso. Contro il dilagare di queste idee pericolose e politiche irresponsabili rafforziamo il nostro impegno per la pace!
Domenica 9 ottobre 2016 partecipa anche tu alla Marcia PerugiAssisi della Pace e della Fraternità.
Facciamo in modo che la PerugiAssisi sia la marcia di coloro che si oppongono a questa realtà, che si indignano, la rifiutano e si impegnano quotidianamente a trasformarla costruendo pace, accoglienza, solidarietà, dialogo, nonviolenza e fraternità.
Info: www.perlapace.it
I pullman organizzati dai comitati Arci per raggiungere Perugia
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