Quanto accaduto a Milano il 1° Maggio è stato un grave atto di violenza contro la città di Milano e contro la libertà di critica.
Per l’ennesima volta la violenza dimostra di essere solo sopraffazione e utile strumento per non parlare di un’alternativa reale a chi affama il mondo.
Isolare chi vi ricorre è una responsabilità comune. Non riconosciamo a questi violenti di essere portatori di valori positivi, non ci potrà essere con loro nessun dialogo.
Come Arci avevamo espresso una forte critica alle istituzioni quando chiusero l’università Statale di Milano , impedendo agli studenti di sentire la voce di chi critica Expo e di chi vi si oppone.
Oggi il nostro NO è ancora più forte verso quella frangia violenta che si infiltra nella protesta pacifica, oscurando le ragioni, gli argomenti di chi esercita il diritto di critica.
Siamo stati il 3 maggio nelle vie di Milano, insieme al Comune e a tanti altri cittadini a ripulire la città. Saremo a Milano nei sei mesi di expo per dar voce a chi ha proposte per combattere la fame nel mondo, per promuovere la sovranità alimentare, per difendere i beni comuni, saremo a Milano per accogliere e dialogare su questi temi coi tanti ospiti che vi giungeranno.
Saremo anche alla Fabbrica del Vapore con Expo dei Popoli dal 3 al 5 giugno a discutere con le più grandi reti internazionali dei movimenti contadini di sovranità alimentare e giustizia sociale.
Arci Lombardia
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