Arci esprime preoccupazione per il clima di terrore pre-elettorale che si vuole instaurare in Turchia: la comunità internazionale vigili, anche con l’invio di osservatori, sul corretto andamento democratico delle elezioni turche!
L’Arci condanna l’attentato ad Ankara durante una grande marcia per la pace, nella quale sono state uccise almeno 30 persone e ferite oltre 120, ed esprime solidarietà alle organizzazioni sindacali, alla società civile e al partito di opposizione curda che avevano indetto la manifestazione con lo slogan “Lavoro, pace, democrazia”.
L’odioso attentato, che segue quello avvenuto a Diyarbakir a giugno durante un comizio del partito di opposizione Hdp con 2 morti e quello avvenuto a luglio a Suruc che uccise 33 attivisti diretti a Kobane ad opera di un kamikaze dell’Is, rischia di incendiare le elezioni presidenziali che si svolgeranno il 1 novembre, gettando un’ombra sinistra sui reali mandanti della strage.
Il clima di terrore che si vuole instaurare in Turchia prima delle prossime elezioni non ha niente a che spartire con una competizione elettorale di un paese democratico e dovrebbe aprire una seria riflessione sul credito che la comunità internazionale ha dato a Erdogan e sulle alleanze militari e politiche col Governo turco.
Chiediamo al Governo italiano di manifestare una ferma condanna per quanto sta accadendo in Turchia; alla comunità internazionale di vigilare e monitorare con attenzione tutta la fase pre-elettorale e il corretto andamento democratico delle prossime elezioni in Turchia, anche con l’invio di osservatori internazionali a garanzia di un reale e corretto processo democratico.
Roma, 10 ottobre 2015
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