Quanto accaduto a Brescia, con le giovani attiviste costrette a subire violenze e trattenute per ore senza giustificazione, non può essere tollerato in un Paese che si definisce democratico. Lo abbiamo visto a Genova nel 2001, e lo vediamo oggi, con un clima sempre più opprimente che mira a criminalizzare ogni forma di dissenso.
Il DDL sicurezza, con il suo inasprimento delle pene e l’abuso di misure preventive come i fogli di via, è solo l’ennesimo tassello di un sistema che non garantisce la sicurezza, ma la nega. Quando manifestare pacificamente diventa un crimine, quando i diritti fondamentali vengono calpestati in nome di un presunto ordine pubblico, ci troviamo davanti a un pericoloso scivolamento verso il regime. Lo abbiamo detto insieme a tantɜ nell’assemblea della Rete NO DDL Sicurezza – A Pieno Regime di domenica scorsa.
Non staremo a guardare mentre trasformano il dissenso in reato e la libertà in un’eccezione. La resistenza è l’unica risposta possibile, perché il diritto a manifestare e a essere rispettatɜ non si negozia.
Il 17 gennaio partecipiamo in tantɜ alla mobilitazione diffusa della Rete NO DDL Sicurezza – A Pieno Regime in tutto il Paese per opporci al DDL Sicurezza e al regime delle zone rosse a sospensione democratica. [Arci nazionale]
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