Di seguito l’articolo de Il Flaneur sul prossimo appuntamento del Corso “Capire la Storia del Cinema” promosso dal Circolo Arci Dinamo Culturale
“LECCO – «È il film dell’indiscrezione, dell’intimità violata e sorpresa nel suo carattere più ignobile, della felicità impossibile, della biancheria sporca che si lava in cortile, della solitudine morale: una straordinaria sinfonia della vita quotidiana e dei sogni distrutti». A parlare è uno che di cinema si intende giusto un po’: quel François Truffaut che è stato insieme uno dei massimi registi della Nouvelle Vague francese, critico cinematografico dalle colonne di riviste come i Cahiers du cinéma, attore, sceneggiatore e produttore. E il film di cui sta parlando è uno dei maggiori lavori di un altro gigante del Cinema: La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, regista al quale il corso Capire la storia del Cinema sta dedicando un intero modulo di approfondimento.
E quindi ecco il nuovo titolo che l’associazione Dinamo Culturale, promotrice insieme al Comune di Lecco dell’interno corso, passerà sotto la lente di ingrandimento: dopo il primo incontro del modulo dedicato a L’altro uomo, mercoledì 10 dicembre (alle 21 presso il Centro Polifunzionale di Lecco, in via Dell’Eremo 28) sarà la volta proprio della pellicola che il regista britannico naturalizzato statunitense ha girato nel 1954. Quel thriller magistrale in cui ossessione voyeuristica, suspense, dubbio, realtà, menzogne e apparenze si intrecciano, svelano il potere, forse anche distorto, del vedere, rimandano simbolicamente al mezzo cinematografico.
E così ecco la vicenda del fotoreporter di successo L.B. “Jeff” Jeffries, costretto all’immobilità per una frattura alla gamba e preso come da un vortice di voyeurismo: una smania di osservare dalla finestra la vita delle persone che abitano il cortile, arrivando a convincersi che proprio lì, di fronte a lui, si sia consumato un terribile assassinio. «Un classico (per alcuni “il” classico) di Hitchcock – queste le parole de Il Morandini. Dizionario dei film – Uno dei suoi film più armoniosi e meglio costruiti, un capolavoro di economia e di ingegnosità che agisce come una pentola a pressione: nulla viene disperso in pezzi di bravura e in virtuosismi».
Ad analizzare la pellicola nel dettaglio durante la serata lecchese sarà Giulio Sangiorgio, organizzatore e ideatore di “Capire la storia del cinema” per Dinamo Culturale (di cui è vicepresidente) nonché giornalista e critico cinematografico. A lui il compito, infatti, di passare in rassegna tecniche e segreti della pellicola del maestro del brivido, suggerendo al pubblico una serie di spunti per un’analisi critica.
L’ingresso alla serata è libero.”
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