Di seguito, la dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Il risultato straordinario del referendum in Grecia che ha visto un’affermazione del no a larga maggioranza ci dice che i cittadini ellenici hanno lanciato un messaggio chiaro: la salvezza del proprio paese passa da un’Europa capace di andare oltre le politiche di austerity.
L’ex Troika e la cosiddetta Europa del rigore devono prendere atto che le loro ricette hanno fallito. La perseveranza sulla strada dell’austerità porterà maggiori diseguaglianze e soffierà sui carboni ardenti dei populismi nazionali ed euroscettici. Insistere metterà a rischio il progetto unitario europeo.
Per questo, l’Eurogruppo deve ascoltare quanto oggi i cittadini della Grecia hanno detto democraticamente attraverso una consultazione referendaria.
In un clima generale di crisi della rappresentanza e della politica, ciò che è accaduto in Grecia ridà fiato alla democrazia, all’idea di una partecipazione popolare su cui può ripartire tutta l’Europa.
Si devono riaprire subito i negoziati con il governo guidato da Alexis Tsipras, e si deve trovare una soluzione che non faccia uscire la Grecia dall’Euro.
Il popolo greco ha scelto. La voce per la costruzione una nuova Europa sociale, fatta di democrazia, maggiore giustizia e di una distribuzione più equa della ricchezza, si è fatta sentire.
E dovrebbero ascoltarla anche le forze del socialismo europeo, per ritrovare quel pensiero di più ampio respiro per la costruzione di un’Europa popolare fondata sui diritti e la giustizia sociale.
Roma, 6 luglio 2015
OXI! Per un’Europa fondata sui valori della democrazia e della solidarietà, non sulla finanza e la tecnocrazia
«Da troppo tempo il progetto dell’Europa unita resta schiacciato su uno schema in cui la politica soggiace alle ragioni della tecnocrazia e della finanza. Di fronte alla resistenza del governo greco, questo schema ha generato un cortocircuito che non solo rischia di abbattersi sui cittadini ellenici ma mette in pericolo le basi che fondano il progetto dell’Europa unita. Per questo pensiamo che in queste ore drammatiche stiamo assistendo ad una crisi che travalica il conflitto tra Grecia e vertici Ue. In realtà, si contrappongono, come non mai, due visioni di Europa. Una ostinatamente perseverante in politiche di austerity che hanno aumentato disuguaglianze e compresso i diritti. Un’altra invece che guarda al primato della politica e della pratica della democrazia e della solidarietà.
La possibilità che avrà domenica prossima il popolo greco di esprimersi sulla proposta dell’ex trojka rappresenta un sussulto di dignità, sovranità, democrazia, in questo buio passaggio della storia dell’Unione europea. Potrà rappresentare un’altra visione dell’Europa unita, quella secondo cui al centro ci sono i popoli e la democrazia. Raccogliamo l’invito di tante organizzazioni sociali europee per l’organizzazione di una settimana straordinaria di mobilitazione, invitiamo i nostri soci e tutti i cittadini a sottoscrivere la petizione che inviamo di seguito: No all’austerità, si alla democrazia!
Attivisti di sindacati, organizzazioni e movimenti sociali, forze politiche di tutta Europa ci siamo incontrati ad Atene in un momento carico di responsabilità e significato storico. L’Europa è a un bivio. Non stanno solo cercando di distruggere la Grecia, stanno cercando di distruggere tutti e tutte noi. È il momento di alzare la nostra voce contro i ricatti delle oligarchie europee. Domenica prossima il popolo greco potrà decidere di rifiutare il ricatto dell’austerità votando per la dignità, con la speranza di un’altra Europa. Il momento storico impone a ciascuno in Europa di schierarsi. Diciamo no all’austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette.
Diciamo no alla povertà e ai privilegi. Diciamo no ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali. Diciamo no alla paura e alla distruzione della democrazia. Diciamo insieme sì alla dignità, alla sovranità, alla democrazia e alla solidarietà con il popolo greco.
Ma questa non è una questione tra la Grecia e l’Europa. Riguarda due visioni contrapposte di Europa: la nostra Europa solidale e democratica, costruita dal basso e senza confini. E la loro versione che nega la giustizia sociale, la democrazia, la protezione dei più deboli, la tassazione dei ricchi. Basta! È troppo! Un’Altra Europa è possibile ed è davvero necessaria.
Costruiamo un forte oxi, un chiaro no europeo e partecipiamo al nostro referendum, on line e fisicamente nelle piazze di tutta Europa. On line, si firma qui: www.change4all.eu.
In questo momento storico, facciamo appello al popolo europeo, ai sindacati, alle forze politiche, alle organizzazioni e movimenti sociali a esprimere il loro no visibile alla austerità venerdì 3 luglio in tutta Europa. Troviamo il nostro modo per dire no in tutte le lingue d’Europa! Troviamo il nostro modo per dire oxi! Domenica sarà un giorno decisivo per l’Europa. Per noi, popolo europeo. Per i nostri sogni, per le nostre speranze. Ma non dobbiamo dimenticare che non sarà l’ultimo nella strada della lotta comune per un’altra Europa, fatta dalle persone e al loro servizio. Continueremo a difendere la democrazia.» [Arci Nazionale]
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