Wednesday 30th October 2024,
Arci Lecco Sondrio

Un’ “intervista doppia” alle nostre volontarie di Servizio Civile Nazionale

admin febbraio 1, 2016 Uncategorized

Dal 1 novembre 2015 all’Arci di Lecco sono attive Maggie  Daoud e Giulia Mazzoleni, due ragazze che hanno svolto i primi sei mesi della loro esperienza di Servizio Civile Nazionale presso la grande esposizione di Milano  e che ora sono attivamente coinvolte nelle svariate attività che la nostra associazione propone in ambito culturale e sociale. Abbiamo pensato di intervistarle per chiedere loro pareri e opinioni su questa variegata esperienza che stanno vivendo.

Chi sei e cosa fai nella vita
Sono Giulia, ho 26 anni e vivo a Pasturo. Dopo essermi diplomata presso il  Liceo Artistico di Lecco ho frequentato la Libera Accademia di Belle Arti a Brescia laureandomi nel 2012 in Fotografia. Mi sono poi iscritta all’Accademia di Brera presso la facoltà di Nuove tecnologie per l’Arte ma la voglia di viaggiare e di iniziare  a lavorare mi hanno portata ad abbandonare gli studi. Dal 2013 ad oggi ho lavorato in qualità di fotografa attraverso  continue collaborazioni e stage.

Sono Maggie, ho 23 anni ed abito a Osnago. Mi sono diplomata al liceo classico di Lecco e poi mi sono laureata in Mediazione Linguistica e Culturale all’Universita degli Studi di Milano (laurea triennale nel 2014); adesso sono iscritta alla magistrale. Nonostante gli studi ho sempre lavorato facendo ripetizioni e portato avanti i miei interessi, perciò ora aggiungendo l’impegno del servizio civile lo studio ne sta risentendo un pochino, ma sono molto felice dell’esperienza che sto vivendo, soprattutto perché la vedo come un buon punto di partenza per capire me stessa e le mie possibili scelte future.

Cosa ti ha spinto a fare il servizio Civile e a scegliere Arci?
Giulia _Oltre che una grande opportunità esperienziale e di crescita professionale e personale, il Servizio Civile è anche un impegno di 12 mesi con un compenso che, anche se minimo, è qualcosa su cui poter contare in un momento difficile come quello che noi giovani stiamo vivendo oggi. Ho sempre cercato tra i bandi di Servizio Civile qualcosa che fosse aderente al mio percorso formativo e ai miei interessi e il bando straordinario di Servizio Civile in Expo mi è fin da subito sembrato una buona occasione.
Ho scelto di continuare la mia esperienza in Arci Lecco perché tra le associazioni proposte è quella a cui mi sento più vicina per temi trattati e impegno sociale nel territorio.

Maggie_ Ho iniziato il primo anno di specialistica con molto entusiasmo e grandi aspettative che però purtroppo sono state disattese, quindi sono stata all’informagiovani di Lecco sperando di avere qualche suggerimento su come proseguire il mio percorso di formazione e lavoro, non sapevo se lasciare l’università, cambiare corso di laurea, specializzarmi in qualcosa di diverso, lavorare… Mi è stato consigliato (ed io ho accettato volentieri!) di partecipare al bando di Servizio Civile perché le attività da svolgere sono assolutamente in linea con il mio percorso di studi e poteva essermi utile per capire come procedere in merito ai miei dubbi. Ho scelto ARCI per il suo impegno nell’ambito culturale.


Com’è stata la tua esperienza fino ad oggi?
Giulia_ Presso Expo2015 ho operato presso l’area comune del cluster Isole, mare e cibo – Nessuna isola è un’isola, svolgendo principalmente attività di comunicazione e seguendo la parte progettuale e di realizzazione del progetto Cluster per le Scuole che si è inserito nel più ampio contesto del Progetto Scuola organizzato da società Expo in collaborazione con il MIUR; queste esperienze mi hanno permesso di mettere in pratica e sviluppare le mie competenze in ambito artistico e di comunicazione ma soprattutto di mettermi in gioco in merito a nuove esperienze lavorative che non avrei mai pensato di fare. Expo è stato un grande caos di lingue, persone e culture  differenti che mi hanno arricchita moltissimo; i sei mesi trascorsi sono stati un continuo stimolo dal punto di vista professionale ma soprattutto da quello umano.

Maggie_Giudico la mia esperienza in Expo in modo molto positivo, addirittura superiore alle aspettative che avevo. Lavorare nel padiglione Palestina ad EXPO (nel cluster delle Zone Aride) mi ha permesso di conoscere molto meglio la storia e la cultura di questo Paese, e mi ha permesso di capire molte cose su me stessa; ho capito cosa vorrei fare e molte cose sul mio modo di vedere il mondo. Quando ci è stato chiesto quale parola per noi descrive l’esperienza che abbiamo vissuto ho scelto relazioni, perché proprio attraverso la relazione con persone diverse tra loro e che altrimenti non avrei mai incontrato sono cresciuta moltissimo

Quali sono le tue prospettive future?
Giulia_ Nei  prossimi sei mesi qui all’Arci Lecco mi auguro di potermi mettere in gioco rispetto a nuove esperienze che forse non avrei mai avuto l’opportunità di sperimentare: spero quindi di arricchire le mie competenze per poter poi essere preparata per affrontare nuovi ambiti di lavoro.
Mi auguro che l’esperienza Servizio Civile in generale e la mia partecipazione all’Esposizione Universale possano essere visti come un valore aggiunto da chi, l’anno prossimo, leggerà il mio curriculum. Spero di trovare un lavoro che mi piaccia e che mi permetta, dal punto di vista economico, di costruire i miei progetti di vita.

Maggie_Per i prossimi sei mesi mi aspetto di avere molte altre esperienze che mi permetteranno di crescere, soprattutto per quanto riguarda i progetti di restituzione di quello che è stato EXPO.
Per il futuro in generale spero di continuare a fare questo lavoro di mediazione e promozione culturale.

Un’opinione, in generale, sul Servizio Civile Nazionale
Giulia_Credo che il Servizio Civile Nazionale sia una vera opportunità per noi giovani in questo momento, fosse anche semplicemente per la sicurezza di un rimborso mensile o la certezza di un contratto della durata di un anno. Dal punto di vista professionale dà la possibiltà di allargare le proprie reti di conoscenze e di mettersi alla prova rispetto alle proprie competenze/capacità/attitudini/passioni.
Lo consiglio a tutti i giovani che vivono quel momento di transizione del post-studi, o a tutti quelli che come me si ritrovano a 26 anni con una laurea, voglia di fare ma con poche prospettive lavorative. Non l’ho ancora finito, ma lo rifarei!

Maggie_Sicuramente consiglierei questa esperienza a tutti i ragazzi della mia età. Innanzitutto è un modo per introdursi, seppur minimamente, nel mondo del lavoro e capire come questo funzioni; inoltre fare questa esperienza permette di capire meglio se stessi e di sviluppare alcune capacità che non si hanno o forse semplicemente non ci si è mai accorti di avere. Trovo che la mia esperienza nello specifico sia anche stata un modo di aiutare i Paesi in via di sviluppo, non “solo” dando del cibo o dei soldi ma permettendo loro di avere più visibilità, parlare dei loro problemi e delle loro soluzioni, perché attraverso la conoscenza e la consapevolezza anche nostra possano svilupparsi e vedere abbattuti i nostri pregiudizi

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