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“Una sede Arci dove c’era una stazione” su Repubblica.it l’esperienza de La Lo.Co. presentata al Forum di Viterbo.

admin giugno 24, 2013 circoli

Proponiamo, di seguito, un interessante articolo pubblicato su LaRepubblica.itin cui si riporta, fra le varie buone pratiche dei Circoli Arci  raccontate durante “Energie Popolari“, il primo Forum nazionale dell’Arci che si è svolto a Viterbo dal 20 al 23 giugno, la positiva esperienza del Circolo Arci La Lo.Co. di Osnago.
BUONA LETTURA!

A Viterbo Forum nazionale dell’Arci, l’ “Energia popolare” dei circoli.
Dal 20 al 23 giugno quattro giorni di incontri tra i delegati dei circoli dell’Associazione, tra dibattiti, musica, cultura e politica. Con l’obiettivo di confrontarsi sulle iniziative locali. Ecco quelle più di successo.
di TIZIANO RUGI

ROMA – Dal 20 al 23 giugno Viterbo ospita il primo Forum nazionale dell’Arci. Quattro giornate di incontri tra i delegati dei circoli dell’associazione di promozione sociale, con dibattiti, musica, cultura e politica. Tra gli ospiti il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge e il viceministro dell’Economia Stefano Fassina. “Un’occasione di incontro, di scambio di esperienze e di dibattito con i nostri operatori e i circoli di tutta Italia”, riassume Andreina Albano dell’Arci.
Tante storie di impegno civile. Per questo gli organizzatori della manifestazione hanno scelto il nome di ‘Energie popolari’: niente di più adatto, visto che da anni l’Arci porta avanti sul territorio nazionale, grazie ai suoi volontari, centinaia di iniziative, dal doposcuola alla musica, dallo sviluppo ecosostenibile alla lotta alla criminalità organizzata. “E’ la dimostrazione di come, in un periodo di crisi e di smarrimento generalizzato, l’associazionismo possa svolgere un ruolo sempre più efficace”, speiga Albano. Tante storie di impegno civile, diverse tra loro con l’unico denominatore comune della solidarietà.
Arte, musica e cultura.  E’ la musica una delle principali attività dei circoli Arci italiani. Di sicuro tra le più apprezzate, come dimostra il successo dei concerti. Una festa della musica di 365 giorni all’anno. Alcuni festival sono famosi a livello nazionale: come a Roma, dove ogni estate a Villa Ada arrivano musicisti di fama internazionale. O la rete di circoli Arci Real: nel 2009 sono stati organizzati circa 10.000 concerti live, con più di 16.000 artisti più o meno noti, visto che le attività dei circoli giovanili consentono a migliaia di ragazzi di avvicinarsi alla musica.
Al circolo Carroponte. A Milano, dove prima c’era una fabbrica della Breda, da quattro anni il circolo Carroponte ospita una rassegna di musica e teatro lunga quattro mesi. Così apprezzata dal pubblico da essere stata premiata dal M.e.i. di Faenza come migliore arena estiva nel 2010: l’anno scorso nei 500 eventi organizzati, tra concerti live, djset, spettacoli teatrali e presentazioni di libri sono stati superati i 200.000 spettatori. Un’impresa, dato che il festival è gestito da poco più di trenta giovani volontari ed è intereramente autoprodotto, senza ricevere un solo euro di finanziamento pubblico.

Ri(e)voluzione verde. Non solo festival autoprodotti, ma addirittura autosufficienti dal punti di vista energetico: al circolo Arci Magnolia di Segrate e Acropolis di Vimercate l’obiettivo è avere impatto zero sull’ambiente. Una manifestazione musicale interamente sostenibile, grazie all’utilizzo esclusivo di prodotti in plastica biodegradabile e all’installazione di pannelli fotovoltaici. Ri(e)voluzione verde è la parola d’ordine comune tra le associazioni. Come a Borgo di Chiaravalle in provincia di Milano, dove si cerca di sperimentare un modo differente di vivere la città. Nel rapporto con l’ambiente come nei legami sociali.
Con stile. E’ nata così la campagna ‘Con Stile’. Il circolo Arci Pessina organizza nel piccolo borgo un mercato cittadino, un orto di quartiere e coordina i ‘gruppi di acquisto solidale’: i soci comprano all’ingrosso prodotti alimentari e li ridistribuiscono tra essi, con lo scopo di riorganizzare dal basso la filiera produttiva alimentare, favorire l’agricoltura biologica e il riciclo, ridurre i rifiuti e gli sprechi. A Lamezia Terme in Calabria, la gestione dei tre principali parchi cittadini è stata affidata all’Arci locale. Che ha scelto di intitolarne uno a Peppino Impastato, icona nella lotta alla mafia.
Campi lavoro contro le mafie. Un valore che l’Arci cerca di diffondere grazie ai campi della legalità democratica nelle terre confiscate alla criminalità organizzata, dove i ragazzi trasformano questi luoghi un tempo simbolo del potere mafioso in spazi sociali ed economici fondati sulla legalità e sulla resistenza alle attività criminali. Quest’anno sono previsti 30 campi antimafia in Sicilia, Calabria,  Puglia, Campania e 6 laboratori di formazione sui temi della legalità e della lotta alle mafie in Toscana, Lombardia, Liguria, Veneto. E’ possibile iscriversi scaricando il modulo da compilare sul sito dell’Arci, nella sezione “Campi di lavoro e conoscenza”.

Riqualificare il territorio. Un particolare campo di lavoro è quello di Catania, gestito dall’Arci locale nel quartiere ad alta densità criminale di Librino. Dal 20 al 30 luglio nel campo sportivo di San Teodoro, salvato dal degrado e dall’abbandono, i partecipanti si occuperanno della cura dell’orto e continueranno nei lavori di riqualificazione del fabbricato: “Grazie all’impegno dei volontari nel campo di calcio abbandonato adesso gioca una squadra di rugby in serie B e le palestre non sono più un rifugio per disperati e tossici”, spiega Saro Rossi dell’Arci di Catania.
Una sede Arci dove c’era una stazione.
Una storia simile a quella della stazione di Osnago, sulla linea Monza-Lecco. La tratta era stata dismessa negli anni novanta e la zona in poco tempo era diventata un luogo abbandonato e degradato. “Così, nel 2001 ci è venuta l’idea: ci siamo costituiti in un circolo Arci e abbiamo iniziato a ristrutturare lo stabile della stazione per trasformare l’edificio nella sede dell’associazione”, racconta Elisa Mandelli, che insieme a una trentina di amici ha fondato il circolo Lo.Co. Con un risultato al di là delle aspettative: “Nel 2006 le Ferrovie dello Stato hanno riconosciuto la stazione di Osnago come la meglio tenuta in Lombardia e hanno deciso di riaprire la tratta. Così oggi i pendolari hanno nuovamente una fermata sotto casa”, racconta con orgoglio.”

(19 giugno 2013)
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